Octophonic works from Vancouver
Con grande emozione annunciamo la presenza di Barry Truax a Palermo per un concerto di musica elettroacustica in formato ottofonico, che si terrà il 24 settembre alle 20:00 presso il Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo.
Il concerto, organizzato dal Conservatorio di Palermo e dall’Associazione Culturale VacuaMœnia, vedrà il compositore canadese ripercorrere la sua storia musicale attraverso un approccio narrativo che esplora la graduale decostruzione del concetto di paesaggio sonoro puro attraverso complessi e affascinanti livelli di interpretazione.
Barry Truax è professore emerito presso la School of Communication e, in passato, presso la School for the Contemporary Arts della Simon Fraser University, dove ha insegnato acoustic communication e electronic music. È stato un membro chiave del World Soundscape Project, curando l’ “Handbook for acoustic ecology“, e pubblicando il libro “Acoustic Communication” in cui esplora tutti gli aspetti del suono in relazione alla tecnologia.
Come compositore, Truax è noto per il suo lavoro con il sistema di musica per computer PODX, utilizzato per creare opere su nastro, pezzi di teatro musicale e composizioni che coinvolgono artisti dal vivo o la grafica computerizzata. Nel 1991, la sua opera “Riverrun” ha ricevuto il Magisterium all’International Competition of Electroacoustic Music di Bourges, in Francia. Le sue composizioni di paesaggi sonori multicanale sono frequentemente eseguite in concerti e festival in tutto il mondo. Nel 2015-16, Truax ha ricoperto la cattedra di professore ospite Edgard Varèse presso la Technische Universität di Berlino.
PROGRAMMA
*Pendlerdrøm (o “Commuterdream”)* è una composizione di paesaggi sonori che ricrea il viaggio di ritorno a casa di un pendolare dalla stazione ferroviaria centrale di Copenaghen. In due momenti, uno in stazione e l’altro sul treno, il pendolare cade in un sogno ad occhi aperti in cui i suoni che si sentivano solo a metà nella stazione tornano a rivelare le loro qualità musicali. Si spera che il giorno dopo il pendolare senta in modo diverso la musicalità del paesaggio sonoro della stazione in seguito al sogno; il resto di noi potrebbe scoprire gli stessi aspetti la seconda volta che ascoltiamo l’opera.
*Chalice Well* è un pozzo sacro situato ai piedi di Glastonbury Tor nel sud-ovest dell’Inghilterra, che si pensa fosse originariamente l’isola di Avalon della leggenda di Re Artù e il luogo in cui Giuseppe d’Arimatea pose il calice noto come Sacro Graal. Secondo la leggenda, la collina, un simbolo maschile, è cava sotto e costituisce l’ingresso agli inferi, custodito dal Graal. Il pozzo, d’altro canto, è un simbolo dell’aspetto femminile della divinità e si ritiene che le sue acque possiedano qualità curative.
Quest’opera porta l’ascoltatore in un viaggio immaginario nel pozzo, passando attraverso diverse camere cavernose durante la discesa, piene di acqua che scorre e gocciola, inclusa la camera dello spirito femminile. Il viaggio continua verso la camera di vetro, poi verso i cancelli degli inferi, solo per essere confrontato con l’immagine del Graal e infine si ferma in uno spazio in cui vento e acqua, il maschile e il femminile si combinano.
*The Shaman Ascending* evoca l’immagine di una figura sciamana tradizionale che canta alla ricerca dell’estasi spirituale. Tuttavia, in questo caso, l’ascoltatore è posto all’interno di un cerchio di altoparlanti con le enunciazioni vocali che turbinano ad alta velocità e sviluppo timbrico. L’opera procede in stadi crescenti di complessità man mano che lo sciamano ascende verso uno stato spirituale superiore. L’opera e il suo titolo sono ispirati a una coppia di sculture Inuit canadesi di John Terriak con lo stesso nome, così come al canto gutturale Inuit. Tutto il materiale vocale ascoltato nel pezzo deriva da una registrazione del cantante basso di Vancouver Derrick Christian.
*Rainforest Raven* porta l’ascoltatore in un viaggio attraverso una foresta pluviale della costa occidentale, iniziando con l’acqua che gocciola dalle sporgenze rocciose ai margini della foresta. Guidato da un corvo, la traiettoria emotiva complessiva per l’ascoltatore passa da gioiosa a molto cupa, infine riemergendo in una giornata più luminosa.
*What The Waters Told Me*: se ascoltiamo attentamente l’acqua che scorre in tutte le sue varie forme, potremmo iniziare a sentire voci e ad attribuire loro emozioni umane. Le voci possono essere polemiche, persino arrabbiate, come all’inizio del nostro viaggio, ma improvvisamente diventano silenziose quando entriamo in una grande caverna. Una voce misteriosa sembra darci ordini mentre aspettiamo la fase successiva, mentre voci eteree ci guidano. I comandi diventano più insistenti finché le acque non esplodono in un canto trascendente in una celebrazione dell’acqua e della vita.