prorogata fino al 20 agosto 2024
“La Sicilia aveva perduto la voce” è un’installazione che invita a riflettere sui movimenti umani e sociali prima degli eventi sismici che hanno stravolto, inevitabilmente, il percorso della Valle del Belice.
Tessuti, suoni e mappe che ricostruiscono e narrano di mafia, donne e lotte. Segni sul territorio che provano a raccontare memorie profonde per ridare ad un’intera area un futuro che si distacchi in modo deciso dal proprio passato.
Tre composizioni elettroacustiche, una per ogni tessuto, rievocano tre stratificazioni di macerie. I suoni sono registrati a Poggioreale Antica ma testimoniano un presente carico di attesa, che si interroga principalmente su di sè.
Le macerie infatti sono tre domande in forma di suono: Chi sono? Chi siamo? Chi sei? Le risposte sono quelle delle memorie e delle testimonianze di Nuccia Tasca e Lorenzo Barbera, ma anche queste lasciano un quesito di una potenza disarmante: cosa sarebbe accaduto se le narrazioni successive non fossero confluite nel terremoto, ma pochi istanti, mesi, anni prima?
Il progetto, curato da Giuseppe Maiorana, è stato presentato il 27 giugno 2024 presso i locali del CRESM a Gibellina Nuova (TP) in via Empedocle 7A.
Sono partner della programmazione il Comune di Gibellina, il CRESM, la Pro Loco di Gibellina e Rete Museale e Naturale Belicina.
Main sponsor: Azienda Agricola di Giuseppe Palazzolo, di Salaparuta.
Per ulteriori informazioni, contattare direzione@epicentrobelice.net | www.epicentrobelice.net | + 39 0924 69000
instagram: @belicepicentro | facebook: @belicepicentro
Orari di visita: da martedì a domenica, dalle ore 9.30/13.00 e dalle ore 15.30 alle 18.30 | Viale Empedocle 7/A – 91024 – Gibellina