borgo tagliavia

VacuaMoenia.net · Santuario di Tagliavia

risolve in modo integrale il problema dell’alimentazione idrica di tutto il comprensorio, e si presta ad una graduale attuazione in rapporto, sia allo sviluppo attuale dell’appoderamento, che a quello futuro

motorista a bordo di un apparecchio da ricognizione strategica si prodigava in una difficile ed aspra missione di guerra su basi nemiche munitissime, tra l’imperversare furioso della battaglia. Benché ferito e pur avendo ricevuto l’ordine di lanciarsi con il paracadute, riusciva a raggiungere la cabina di pilotaggio del velivolo, incendiato dal fuoco dei caccia nemici, per contribuire alla salvezza dell’equipaggio. Mentre l’aereo precipitava come torcia immane, riusciva, con suprema dedizione, ad aiutare nel lancio il suo comandante gravemente colpito che poteva così salvarsi. Investito dalle fiamme nel generoso atto offriva la fiorente sua giovinezza alla Patria, oltre il dovere. Purissimo, commovente, superbo esempio di quella abnegazione che, senza speranza di premio né aspirazione a ricompense, trasforma talvolta umili soldati in fulgidi eroi. Affermazione sublime delle virtù delle genti d’Italia. Cielo di Cannet des Maures, 15 giugno 1940

tale aspirazione appare a questo ufficio meritevole di favorevole considerazione e seguito, in quanto il Santuario di cui trattasi costituisce, da tempo antico, una delle caratteristiche più salienti della zona ove sorgerà il nuovo borgo colonico, ed è un tempio particolarmente legato alle tradizioni religiose e sentimentali delle popolazioni di questa Provincia

Il nuovo progetto del Borgo in parola s’informa a criteri di più ampia libertà, rispetto a quelli che hanno determinato l’ubicazione e lo studio del precedente progetto, e muove da un programma edilizio più vasto di quello posto nel primo tema. Sopravvenute esigenze e considerazioni di opportunità hanno consigliato di conservare integro il nucleo edilizio del Santuario e di ubicare il borgo in una zona poco distante e pianeggiante. Difatti l’area scelta risulta a circa un chilometro dal Santuario, al di la del torrente e adiacente alla strada di recente costruzione, che da località Pietralunga va al Santuario e da qui, quanto prima, allacciarsi alla Nazionale Palermo – Corleone. Caduti pertanto i vincoli di ordine materiale e d’ordine psicologico che avevano determinato la composizione planimetrica del primo progetto, s’è potuto assumere il tema del borgo rurale nella sua intera ed estesa complessità funzionale. La possibilità, inoltre offerta dalla superficie ampia e pianeggiante a disposizione, ha consentito di sviluppare con certa larghezza il tema d’impianto tradizionale del borgo, in cui si tiene a distinguere la funzione del nucleo politico – religioso da quello del traffico e residenziale. La nuova ubicazione consente peraltro un migliore orientamento a mezzogiorno del complesso edilizio ed offre la visuale panoramica dell’insieme paesistico, di apprezzabile effetto pittoresco, del santuario. L’impianto planimetrico del borgo è guidato dal taglio delle strade di accesso al borgo, per cui dalla strada Pietralunga – Santuario, in un senso e nell’altro, si può transitare per il borgo lungo la via che attraversa le due piazze, ovvero lungo la parallela quasi marginale che disimpegna la Casa Sanitaria. Sulla piazza più vasta prospettano gli edifici rappresentativi della vita religiosa, politica ed amministrativa del borgo: la Chiesa, la Casa del Fascio, la Caserma RR. CC., la Ricevitoria Postale e gli uffici dell’Ente; questi ultimi due edifici sono collegati da un portico in asse al fronte della Chiesa. La scuola fa parte di questo organismo edilizio, ma è ubicata in luogo di maggiore tranquillità e lontana dal traffico. La casa del Fascio ha la sua torre disposta in modo che costituisca quasi il baricentro di tutto il complesso edilizio e risulta visibile da entrambi i tronchi della strada di accesso. Sulla piazza minore ed in prossimità di essa prospettano la Trattoria con locanda, le Botteghe artigiane, la Casa degli impiegati e le abitazioni popolari; questa piazza, aperta da un lato, consente la sistemazione di una piccola villetta pubblica e di offrire una visuale panoramica verso il santuario. Lungo le strade adiacenti sono sistemati: a monte la Casa Sanitaria, l’abitazione del Podestà e dell’impiegato comunale ed altri minori alloggi; mentre a valle sono ubicati il mulino, l’infermeria veterinaria e l’officina larvicidi. Fanno parte di una ulteriore completa sistemazione il Campo Sportivo, il Campo della Fiera e il cimitero. L’elaborazione dei progetti dei singoli edifici è stata informata a criteri di massima semplicità e razionalità costruttiva, assegnando alla modulazione dei volumi, al chiaroscuro delle diverse parti il principale valore espressivo e artistico, indulgendo, dove si è ritenuto necessario, in rapporto alla particolare destinazione dell’edificio, a parchi elementi decorativi e paramenti murari in vista

gli assegnatari di terreni nella progettazione ed esecuzione delle opere di miglioramento fondiario e di promuovere ed organizzare l’attuazione delle provvidenze, anche di natura sociale, intese a migliorare le condizioni di vita degli assegnatari e ad incrementare la produzione, curando in special modo lo sviluppo della meccanizzazione, della industrializzazione e della cooperazione negli acquisti, vendita e trasformazione dei prodotti, ecc.

ubicati in località adatte, lontane dai paesi, ed in modo da servire la più vasta zona trasformabile possibile. Hanno la funzione di centri rurali di appoggio alla popolazione sparsa che divrà alloggarsi nelle campagne e costituiranno essi stessi decentramenti delle attuali località residenziali della mano d’opera agricola. Saranno pertanto composti da un nucleo di edifici pubblici e da case artigiane e da quelle case coloniche che, per le vicinanze dei poderi, sarà opportuno collegare ai nuovi piccoli centri. Essi sono previsti in maniera da fare gravitare attorno ad essi la vita agraria di una zona di circa 3 Km. di raggio. I sottoborghi saranno collegati telefonicamente con i borghi per richiedere eventuali urgenti bisogni sanitari. La zona che gravita attorno ai sottoborghi ha un raggio di circa Km 1,5

  • BORGHI tipo A: n.8 — Lire 1.448.200.000
  • BORGHI tipo B: n.31 — Lire 3.346.700.000
  • BORGHI tipo C: n.53 — Lire 1.593.600.000
  • SCUOLE — n.64 — Lire 959.000.000

In particolare, per la provincia di Palermo, si destinano 1.380.000.000Lire, dove è in costruzione un borgo di tipo C, mentre sono progettati o in corso di progettazione un borgo di tipo A, due di tipo B e tre di tipo C. Programmati, invece, sono un borgo di tipo A, otto di tipo B, cinque di tipo C e sedici scuole rurali. Tra i centri di tipo B, viene riportato in programmazione un centro in «località Madonna del Rosario» a servizio del piano di ripartizione 157 in contrada Saladino e 224 in contrada Aquila. Da notare come torna nuovamente l’errore iniziale che continua a generare l’errore tra due luoghi distanti diversi chilometri.

Tuttavia, i programmi dell’ERAS cambiano nuovamente ed il 26 agosto 1955 in un resoconto sulla situazione dei centri rurali “programmati o progettati” è incluso Borgo Tagliavia come tipo A. Nell’ampia zona di influenza ricadono numerosi terreni di riforma agraria (PR162, 578, 655, oltre ai già citati 157 e 224) e l’area di competenza si sovrappone adesso con quello di Borgo Schirò e con quello dei centri di tipo C progettati nelle contrade Casale, Magione (PR355), Arcivocale e Montagnola (PR786). In questo modo, si va creando quel sistema di servizi pubblici e sociali pensati da Edoardo Caracciolo per l’organizzazione del latifondo frazionato.

Al gennaio 1956, gli interventi dell’ERAS nella Provincia di Palermo sono rimodulati: è eliminato lo studio per un borgo di tipo A e si riducono a due i borghi di tipo B (Calcibaida e Cammisini), a sette quelli di tipo C (Rossella, Carcilupo, Carpinello, Verbumcaudo, Susafa, Gebbia, Garbinogara) e aumentate fino a diciannove le scuole (Garcia, Madonna della Scala, Cucca, Carpinello, Regaleale, Vicaretto, Landro, Fichera, Mandralisca, Scacciaferro, Polizzello, Bordonaro, Casale, Desisa, Raffi, Traversa, Filaga, Aculea, Abbate). Quest’ultimo aggiornamento sancisce definitivamente la realizzazione di un centro a Tagliavia. Nella corografia del 1958 riferita alla costruzione delle due strade che collegano i gruppi di case coloniche di Saladino e Aquila, l’ubicazione di un borgo di servizio non è più riportata.

[…] quest’Ufficio, pur non avendo la competenza per esaminare quanto richiesto […], qualora lo si ritenga opportuno, potrà provvedere alla trattazione della pratica

Borgo Tagliavia / Bonanno [1.12.2019]