Liminaria, festival alla sua quinta edizione, sposa la ricerca artistica sul “suono” come strumento per l’indagine, la coesione e l’azione sociale, adottando il concetto di “limen” per indicare quella zona di confine labile, laddove avviene l’attraversamento, la “transizione” di uomini e donne, di storie, di leggi della natura incontaminate, poi capovolte. Sono quindici gli artisti in residenza che da giugno sino a fine novembre 2018, insieme a speaker, associazioni e gruppi di studio, stanno attraversando diversi territori, fuoriuscendo dalla micro regione del Fortore beneventano, dove ha origine il festival, sino ad estendere il proprio raggio di attività al Molise, al Sannio/Valle del Titerno, al Cilento ed infine alla Sicilia, nello spazio suburbano della città di Palermo. “Il limen è lo spazio di indagine attorno al quale, nel corso del tempo, si è costruita la nostra ricerca: inteso come soglia geografica e culturale, come confine politico, più ancora come spazio topologico che complica le nette distinzioni stabilite dalla topografia e dalla geo-politica, il concetto di limen serve da strumento critico per indagare e al contempo rinnovare il modo in cui percepiamo e concepiamo le “frontiere” tra un presunto “centro” e un cosiddetto “remoto o isolato”, riferibile in particolare alle aree rurali del Sud Italia” – raccontano Beatrice Ferrara e Leandro Pisano, co-curatori del festival. (continua a leggere).
Liminaria è un progetto di studio e di ricerca sul campo orientato alla creazione di reti sostenibili dal punto di vista culturale, sociale ed economico nel territorio del Fortore, microregione rurale del meridione d’Italia compresa tra le province di Benevento, Campobasso e Foggia.
Attraverso la progettazione e la realizzazione condivisa di azioni sul territorio con le comunità locali, Liminaria si propone di sperimentare una serie di modelli di intervento che, ispirati ai concetti di ri-territorializzazione, restanza e self-reliance, riconfigurino lo spazio rurale locale come luogo di attività in cui il capitale sociale, inteso come insieme delle reti di relazioni cooperative tra attori individuali e collettivi, rappresenta un elemento centrale di ri-valorizzazione delle risorse territoriali locali.
Le azioni messe in essere dal progetto Liminaria investono campi differenti: dagli eventi culturali e performativi, tra i quali un programma di residenza di sound art per artisti internazionali, fino ai percorsi di co-working con le scuole, dai processi di ottimizzazione delle reti fino alla sperimentazione di format ibridi legati alle nuove tecnologie, in un’ottica che si fonda sull’esperienza di strategie e pratiche sostenibili di transizione ed innovazione interagite con gli spazi, i paesaggi e le comunità locali.
giovedì 1 novembre 2018
ore 16:30, Teatro Garibaldi
Cinque anni di Liminaria: dal Fortore a Palermo
Presentazione al pubblico della sessione siciliana di Liminaria 2018, evento collaterale di Manifesta 12
con Leandro Pisano, Beatrice Ferrara, Andrea Kantos, Yukiko Shikata e gli artisti in residenza: Alessandra Eramo, Fernando Godoy, Vacuamoenia (Fabio R. Lattuca e Pietro Bonanno), David Vélez
sabato 3 novembre 2018
ore 10:30
Looking for ‘abbanniata’
Passeggiata sonora tra i mercati storici di Palermo per ascoltare le trasformazioni della città.
A cura di Nicola Di Croce, in collaborazione con Sguardi Urbani
Partenza: porta Sant’Agata, corso Tukory
Max 25 partecipanti
Partecipazione gratuita previa prenotazione: urbanisguardi@gmail.com
—
ore 17:30, KaOZ
opening Liminaria 2018
con i curatori ed il board del progetto: Leandro Pisano, Beatrice Ferrara, Andrea Kantos, Lori Adragna
interviene: Heidi Sciacchitano, Direttore Goethe Institut Palermo
a seguire: opening mostra: “Interferenze 2003-2018: risonanze rurali”
—
ore 18:00, KaOZ
opening lecture / keynote
Yukiko Shikata: Connecting Liminarias – Possible Landscapes
—
ore 19:00, KaOZ
Nicola Di Croce presenta: “Suoni a margine. La territorialità delle politiche nella pratica dell’ascolto”
in conversazione con l’autore: Luisa Tuttolomondo, Emiliano Battistini
in collaborazione con Sguardi Urbani
—
ore 20:30, KaOZ
Angus Carlyle presenta “Zawawa: the Sound of Sugar Cane in the Wind”
in conversazione con l’autore: Leandro Pisano e Beatrice Ferrara
a seguire, proiezione pubblica del film*
domenica 4 novembre 2018
ore 10:15, KaOZ
apertura sessione
—
ore 10:30, KaOZ
panel
Il suono come flusso: tra etnomusicologia, sound art, paesaggio sonoro
con:
Alessandra Ciucci (Columbia University, New York): Musica, suono, e ruralità nella migrazione marocchina in Umbria
Andrea Laquidara (Università degli Studi di Urbino): Accanto all’immagine. Il rumore indecifrabile del Reale
Anna Cestelli Guidi (Auditorium – Fondazione Musica per Roma): Gli spazi del suono – Esperienze sonore all’Auditorium di Roma
moderano: Beatrice Ferrara e Leandro Pisano
—
ore 12:00
Nemico interno
Performance collettiva/happening di Canecapovolto, in attraversamento della città
partenza: KaOZ
In collaborazione con Sguardi Urbani
Max 15 partecipanti
Partecipazione gratuita previa prenotazione: canecapovolto@gmail.com o urbanisguardi@gmail.com.
—
ore 16:30, KaOZ
panel
Arcipelago acustico: attraversamenti e pratiche sonore in Sicilia
con:
Emiliano Battistini (Università di Palermo): Sguardi urbani: un progetto sonoro sui monumenti Arabo-Normanni di Palermo
Francesco Lucifora (Modica Art System), Pratiche estetiche e sonore nel Sud-Est: dal CoCA al progetto M.A.S. Modica Art System
Giusi Diana (critica d’arte e curatrice) e Alessandro Librio (sound artist, musicista): Il montaggio temporale e la memoria del suono in ‘Il Suono dei fiumi’ e ‘Birdsquartet’
Fabio R. Lattuca e Pietro Bonanno (Vacuamoenia, sound artist): presentazione e discussione dei lavori di Liminaria 2018
moderano: Leandro Pisano ed Andrea Kantos
—
ore 18:30, KaOZ
panel
Acustemologia del Sud: arte sonora nel Mediterraneo ed in America Latina
presentazione e discussione dei lavori di Liminaria 2018
con:
Alessandra Eramo
Fernando Godoy
David Vélez
modera: Beatrice Ferrara
—
ore 20:00, KaOZ
conclusione della sessione: roundtable collettiva finale
*scheda film:
Zawawa: the Sound of Sugar Cane in the Wind
2017
50 min
Rupert Cox and Angus Carlyle
Kozo Hiramatsu (Co-Producer with Cox and Carlyle) and Atsushi Nishimura (Assistant Editor)
Japan & UK
È una strana e amara ironia che il bombardamento navale statunitense che diede inizio alla battaglia di Okinawa nel 1945 fu chiamato il ‘tifone d’acciaio’, invocando i venti turbolenti che ogni anno colpiscono questa piccola isola. Gli abitanti di Okinawa cercarono riparo dalla battaglia in antri naturali dell’ambiente come le grotte e all’interno di campi di coltivazioni di canna da zucchero, creando ricordi che risiedono nei suoni di questi luoghi di oggi. Zawawawa: The Sound of Sugar Cane in the Wind è il risultato di una collaborazione decennale tra un paesaggista, uno scienziato acustico e un antropologo che cercano di ascoltare e dare un senso a questi suoni attraverso le storie degli individui e le registrazioni di questi suoni.
Non puoi copiare il testo ma puoi contattarci per avere maggiori informazioni