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VacuaMoenia.net · Borgo Vicaretto

Dieci anni dopo – il 19 Marzo 1968 – l’ESA consegnò altri undici immobili, questa volta più spaziosi e comodi che andarono a integrare e sostituire le vecchie costruzioni. Dal 1958 ad oggi, si è avuta una serie di cambi di proprietà delle abitazioni per eredità, comodato d’uso, acquisti e cessioni che hanno determinato lo spopolamento e il conseguente accorpamento di più lotti detenuti da singoli elementi (per maggiori info, è possibile leggere la relazione tecnico – agronomica realizzata dall’ESA).

Nel 1966, l’ESA si rese conto che era opportuno realizzare al Borgo dei servizi minimi. Così, fu incaricato nuovamente l’Arch. Barraco con l’impegno di redigere un progetto ex-novo per la scuola asilo e un progetto originale per la chiesa e l’edificio alloggi. Il 10 Dicembre di quell’anno furono firmati i disegni delle nuove strutture; la novità fu l’accorpamento dell’istituto religioso con la scuola – asilo, oggi rintracciabile nel centro sociale, rievocando la linea progettuale dei sottoborghi ECLS e attuata nei centri Pasquale e Ficuzza della Valle del Tumarrano. Alle spalle di questo nucleo, si trova l’edificio alloggi composto da due elevazioni che avrebbe ospitato i dipendenti dell’ERAS.

La particolare conformazione “a ventaglio” di Borgo Vicaretto non ha permesso la creazione di uno degli elementi distintivi dei borghi rurali: la piazza. Così, sia le strutture di servizio che le case degli assegnatari si rincorrono l’una con l’altra tra le strette stradine, eliminando uno dei luoghi aggregativi per eccellenza e causando il declino del piccolo centro siciliano.

Secondo una relazione di circa trent’anni fa, diversi fabbricati risultavano diruti e adattati a deposito di foraggi mentre altri, totalmente ricostruiti, furono destinati a botteghe. Vari appartamenti risultavano occupati da vecchi assegnatari o dai figli che mantennero in discreto stato le abitazioni. Il centro sociale era in parte adibito a scuola e palestra, le camere ed i servizi si trovavano in ottime condizioni.

Le altre camere, invece, erano utilizzate dal Sig. Zafonte Giuseppe “che le utilizza come deposito di grano, orzo, concimi e piccoli mezzi meccanici”. Le imposte erano ancora complete di vetri e serrande, tranne quella che “confina con la scuola, ha la serranda malandata”. I locali destinati alla Chiesa erano puliti ed in ottime condizioni eccetto che per alcune tracce di umidità nella parete comune con il centro sociale. A prendersi cura, a titolo volontario, di Borgo Vicaretto fu proprio Zafonte che sin dal 1957 viveva stabilmente nel centro rurale. Questi sovraintendeva alla “piccola manutenzione” e  realizzò a sue spese la porta in ferro per il centro sociale e per la chiesa, ancora oggi presenti.

Borgo Vicaretto, tutt’ora della disponibilità dell’ESA, fa parte del progetto della “Via dei borghi”, promosso negli scorsi anni dall’Ente che avrebbe usufruito dei finanziamenti dell’Asse 3 del P.S.R. Sicilia 2007/2013. Il centro avrebbe permesso, data la ridotta estensione dei locali pubblici, di realizzare con un investimento di circa 600.000Euro strutture di accoglienza per esposizione e degustazione dei prodotti e assistenza ai fruitori della Via.

Con il coinvolgimento del Comune di Castellana Sicula e di privati interessati (per esempio gli assegnatari delle case coloniche o i titolari di maneggi e aziende agricole) sarebbe possibile estendere le attività svolte e sviluppare la rete di collegamenti verso il Parco delle Madonie. Ad integrazione delle limitate necessità energetiche, è stata ipotizzata la realizzazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura degli edifici pubblici.

Borgo Vicaretto [25.8.2018]