Sabato 25 maggio 2024 abbiamo raccontato e ci siamo fatti raccontare Termoli durante la giornata laboratoriale ideata per il MACTE da titolo Memorie Sonore. Ci siamo focalizzati sul peso che il paesaggio sonoro ha nella nostra realtà in relazione alla memoria, alla presenza e all’attesa, generando la percezione del tempo. Abbiamo invitato i partecipanti a raccontare un luogo della città di Termoli a partire dalle sue coordinate sonore, in un esercizio di condivisione mirato alla creazione di una mappa condivisa fatta di suoni e immagini legate al territorio, lasciando emergere storie individuali e collettive. La mappa ci ha permesso la creazione di un itinerario per una passeggiata sonora fatta di diverse tappe, da attraversare fisicamente e collettivamente dai partecipanti.
L’attività rientra nel progetto ideato e promossa da Alice Labor e Ginevra Ludovici che si sono chieste se sia possibile traslare la narrazione di Ersilia in una città reale. In che modo queste due dimensioni possono coesistere e plasmarsi a vicenda? La spinta, a volte utopica, dei racconti di Ersilia ci pone di fronte alla valenza politica dell’immaginazione e alla sua capacità di trasformare la realtà.
Attraverso gli interventi delle artiste e artisti che hanno immaginato i luoghi, gli abitanti e le condizioni di Ersilia tra discipline e linguaggi molteplici, la mostra mette in circolo sia le pratiche artistiche che le esperienza del pubblico, spingendo ogni partecipante a diventare parte attiva di questo incontro tra realtà e finzione, con l’obiettivo di costruire un racconto collettivo di immaginari condivisi.
Nella sala centrale del MACTE, come in una piazza, gli interventi artistici comporranno un luogo di scambio e condivisione: installazioni di diversa natura popoleranno lo spazio insieme a tre eventi speciali che si attiveranno nei mesi di apertura della mostra, mettendo in dialogo le ricerche artistiche con le realtà e persone attive sul territorio, includendo il pubblico nella creazione di uno spazio plurale e sensoriale che prenderà forma nel corso dell’esposizione.
I disegni sono stati realizzati da Michela Colorito e Alice Manzoni